FRANCESCO CAFISO "Irene of Boston (conversation avec Corto Maltese)"
(2021 )
Francesco Cafiso è l’ambasciatore italiano nell'ambito del jazz internazionale, con un passato di enfant prodige (già a nove anni suonava con musicisti di fama internazionale come Bob Mintzer, Maria Schneider, George Gruntz, Gianni Basso, e a soli tredici anni Wynton Marsalis, colpito dalle sue doti, lo portò con sé nell’European tour), e un presente che gli consente, tra premi e riconoscimenti, di vivere costantemente in tour in giro per il mondo collaborando con tutti i più importanti musicisti del settore.
Nella veste di compositore, arrangiatore ed esecutore ha firmato una serie di uscite discografiche ed ha fondato una sua etichetta, la “EFLAT records", per la quale esce ora la sua ultima fatica, “Irene of Boston – Conversation avec Corto Maltese”, in cui si avvale addirittura della collaborazione della prestigiosa London Symphony Orchestra diretta da Lee Reynolds.
Il progetto è stato ideato insieme ad un collettivo di creativi: lo scrittore Marco Steiner, il videomaker Vincenzo Cascone, il fotografo Marco D’Anna e l’attore Giulio Forges Davanzati, con lo scopo di sviluppare l’incontro di più forme d’arte.
Ad animare l’operazione c’è la suggestione provocata dal veliero britannico Irene of Boston che, dopo un secolo di navigazione per i mari del mondo, si è arenato sulla spiaggia di Pozzallo in Sicilia. La fantasia di Francesco e dei suoi collaboratori riporta Irene of Boston agli antichi splendori e fa iniziare una conversazione onirica, basata su i racconti del suo passato, con l’avventuriero marinaio disegnato da Hugo Pratt, Corto Maltese, ma l’intervento di Rasputin, che rappresenta la follia, rompe l’incantesimo riportando Irene e Corto Maltese alla loro natura originaria.
Una sorta di concept album basato sulla forza evocativa della musica di Francesco Cafiso che rianima i legni e gli ottoni del vascello trasformandoli in legni e ottoni di un’orchestra, pronti a raccontare le sensazioni delle navigazioni, lo spirito avventuriero di Corto e la malinconia mentre il sogno svanisce.
Lo sviluppo sembra una colonna sonora cinematografica che, però, alterna parti di musica orchestrale ad altre in cui il sax contralto di Francesco svolazza anarchico sulle partiture.
Il quartetto che collabora con Francesco Cafiso (Mauro Schiavone che suona il pianoforte e ha collaborato all’arrangiamento, Eric Wheeler al contrabasso, Marcus Gilmore alla batteria e Alex Acuña alle percussioni) rende bene la varietà delle sezioni che compongono la narrazione.
Si passa da momenti sognanti (“S’lrendipity”) a passaggi più tambureggianti (“Rasputin” e “Far Flow”) fino ad altri carichi di attesa (“Corto Maltese”), di intrigante mistero (la titletrack “Irene of Boston”), di speranza (“Season of Dream”), di cattivi presagi (“Bluelogue”), di fiera riflessione (“Fluid Remenbrance”) e altri di pura esaltazione (il pirotecnico finale ”Bouche dorée”). Ogni episodio ha una sua identità con sviluppi sempre diversi, tra aperture orchestrali, assoli di percussioni, inquietanti violoncelli, sciabordii di onde, campanacci , crescendo, cambi di ritmo, e su tutto il sax di Francesco che disegna traiettorie libere come fosse in balia dei venti in mezzo al mare aperto.
Anche se il jazz non dovesse essere la vostra ragione di vita, salite comunque a bordo della Irene of Boston, mollate gli ormeggi e prendete il largo.
Buona navigazione. (Lorenzo Montefreddo)