recensioni dischi
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QUALUNQUE  "Farmaci"
   (2021 )

“Nel mezzo del cammin di nostra vita…” ci si può ritrovare in una selva oscura di domande ed introspezioni, che fanno venire a galla l’anelito di saperne di più sul chi sei e su come ti poni nel tuo microcosmo. Interrogativi che sfociano spesso in scritture terapeutiche, per condividerle con altre anime scalpitanti. Che il lombardo Luca Milani (Qualunque) persegua tale scopo, con l’indole di un “maledetto” romantico, risulta subito chiarissimo al cospetto del nuovo penta-e.p. “Farmaci”, formulato con impacchi di pop, indie, suture di emo-soul, e posologia di 5 pasticche da assumere nel giro di circa 15 minuti. Dondola e trotterella l’iniziale “Verdeacqua”, che sa lanciare in etere quel mood sognante ma di sostanza ponderativa, mentre alla più asettica “Mafalda” bastano pochi dettagli per allinearsi alla forza espressiva di un bravo narratore cantautorale, con la giusta pigrizia vocale che magnetizza senza indugi, magari distesi con la sigaretta in mano per conservare in mano il successivo “Mozzicone” indie, consumato con gusto e ispirazione non banale; incentrato, sì, su richiami di Calcutta, ma legittimato con fausto personalismo di ricerca. Poi, Luca appicca la miccia per accendere un “Razzomissile” che viaggia con toni slow verso costellazioni ritmiche rassicuranti, e (sia chiaro!) non è un “Diversivo” come tanti la proposta del Nostro: gli è bastato appena un quarto d’ora per darci la brillante idea di come “Farmaci” sia più di un lavoro… Qualunque. (Max Casali)