recensioni dischi
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LEE PATTERSON & SAMO KUTIN  "The universal veil that hangs together like a skin "
   (2021 )

A poco più di un anno dalla pubblicazione di “A Universe That Roasts Blossoms for a Horse” con i suoi Širom, è tornato il musicista sloveno Samo Kutin, questa volta in compagnia del musicista e sound artist inglese Lee Patterson, con un album di sei brani intitolato “Universal Veil That Hangs Together Like a Skin”. L’artista inglese, per l’occasione, ha utilizzato microfoni e diversi oggetti di uso comune, mentre Kutin si è occupato di disegnare le trame su cui si è poi stagliato il lavoro di Patterson. Il risultato di questo sodalizio artistico è un disco nel quale i brani, più che avere una forma reale e compiuta, sono il mezzo attraverso il quale esplorare il potenziale di tutto ciò che è stato utilizzato come strumento. “The Rising Path” è un lungo bordone, “Stirring the Pot of Fire” ha un suono decisamente meno denso, ma è centrale il lavoro dei cordofoni su tracce metalliche. L’esperienza di “The Universal Veil” ricorda vagamente quella dei Širom, mentre in “Glass Bridge” i due musicisti ricorrono alle risonanze. “Mantis” sembra suggerire addirittura qualche suono naturale, prima della chiusura con “Travelling Hopefully, Which Is Better than to Arrive”, dove l’atmosfera si fa industriale. “Universal Veil That Hangs Together Like a Skin” è un lavoro decisamente complesso, che va necessariamente analizzato alla luce del suo fine ultimo: studiare le potenzialità sonore di strumenti non convenzionali. Accettata questa premessa, sarà più semplice innamorarsene. (Piergiuseppe Lippolis)