recensioni dischi
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DAVID ZULLI  "2Q20"
   (2021 )

David Zulli è un cantautore e polistrumentista milanese di nascita e romano d’adozione. Ha debuttato come solista nel novembre del 2017, con “La danza della nudità”, un album interamente autoprodotto, e pochi mesi dopo aveva già cominciato a lavorare a questo “2Q20”, pubblicato nell’ultimo scampolo di 2020. Anticipato dal singolo “Lo specchio della città”, il nuovo album di David Zulli comprende tredici brani che sono piccoli racconti, all’interno dei quali prende piede un discorso dialettico, con l’obiettivo di analizzare la terra di mezzo tra il tutto e il niente, tra il giorno e la notte, tra la luce e il buio. Le suggestioni che “2Q20” rincorre e di cui si nutre sono l’elemento portante della sua opera, che, sul piano meramente musicale, si affida invece a un’impostazione piuttosto lo-fi, al netto di qualche soluzione particolarmente brillante in termini di arrangiamenti, che restituisce un’atmosfera fiabesca in alcuni brani. È il caso de “Lo specchio della città” e di “Come quando parlo alla luna”, due fra i migliori brani dell’album, entrambi stipati nella parte iniziale. “Quando le navi partono dal porto” e la successiva “Naufragio” rappresentano una doppietta fulminante nell’economia del disco: il primo presenta il mare come stato d’animo e flusso di emozioni, il secondo è un pezzo elegantissimo, dai profumi e colori cangianti, che rapisce l’ascoltatore. Sono tante le piccole gemme sparse in “2Q20”, ma la sensazione è che l’artista possa spostare l’asticella ancora più in alto correndo qualche rischio in più. (Piergiuseppe Lippolis)