recensioni dischi
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BLU  "Io sognavo noi"
   (2020 )

È uscito nell’ultimo scorcio di 2020 “Io sognavo noi”, l’album di debutto di Blu, moniker di Mario Giarola, giovane cantautore veronese già finalista ad Area Sanremo Tim 2020. “Io sognavo noi” comprende sei brani e rappresenta una sorta di concept album all’interno del quale il fil rouge è rappresentato dalla delusione e dal rammarico per un amore tristemente infrantosi sui pregiudizi di un genitore. L’ambizione del cantante è quella di lanciare una sorta di messaggio di speranza nei confronti di chiunque stia affrontando o abbia conosciuto una situazione similare. Sul piano meramente musicale, “Io sognavo noi” si affida a una formula pop non particolarmente ricercata, ma perfettamente calata nel presente e che, quindi, mostra una certa freschezza per tutta la sua durata, oltre a trovare un tratto distintivo nel timbro vagamente androgino dell’artista. Ad aprire l’album è “Ti avevo trovato”, il cui intimismo esplode nei passaggi in spoken, una soluzione decisamente indovinata. “E sogno è rimasto”, rarefatta e struggente, è forse il centro focale del disco, anticipando anche l’essenzialità dolorosissima di “Tell me why”, l’unico pezzo in inglese del lotto. C’è qualche nota di rap in “6250 ore fa”, mentre l’elettronica domina nel singolo “Vivere a metà”, specialmente nella coda, con qualche traccia dance. A chiudere è una ballata più classica, dal gusto ancora malinconico (“Senza più un senso”). “Io sognavo noi”, pur nella sua brevità, mostra degli spunti parecchio interessanti, ma avrebbe necessitato, probabilmente, di una maggiore personalizzazione. (Piergiuseppe Lippolis)