CARLOT-TA "A silent night"
(2020 )
Natale è una strana festa a ben pensarci, ed è una considerazione che faccio senza fare nessun riferimento a ciò che stiamo vivendo per la pandemia e le restrizioni che vengono imposte dalla classe dirigente. La stranezza regna imperante da quando la società dei consumi ha ridotto questo ciclo di festività ad una corsa frenetica agli acquisti, ai cenoni o a cosa indossare. Il dilemma tra presepe o albero, tra carne o pesce, tra panettone o pandoro, tra parenti o amici, tra casa o soggiorni in montagna o località esotiche ha fatto perdere di vista il “Festeggiato”. Le pubblicità o le vetrine dei negozi sono pieni di colui che distribuisce i doni, come se Babbo Natale sia il reale protagonista della natività. Non una parola sul Festeggiato, su Colui che nasce in una grotta da una famiglia “povera ed essenziale”. Festività ricche e pompose che stonano con la povertà dell’evento originario. Le martellanti musichette fanno da sfondo ad una festa artefatta e finta, come finti sono nella maggior parte dei casi gli auguri scambiati tramite messaggi copiati e inoltrati che passano da uno smartphone all’altro o nei vari profili social. Ovunque si vedono orsacchiotti, stelle di natale, addobbi luccicanti, ma niente che possa richiamare a quel clima umile e austero da cui prende avvio quell’evento che ha modificato il corso della storia. E non parliamo delle varie produzioni musicali che pullulano di cover trite e ritrite dei classici natalizi, ormai privi di senso e di una vera e propria anima. Fatta questa premessa, condivisibile o meno, che senso può avere recensire un EP di Carlot-ta contenente quattro celeberrime tracce natalizie? Non stona la premessa con “A Silent Night”? Apparentemente sì, ma a ben guardare, di fronte al martellante scampanellio delle musichette che risuonano nei centri commerciali, in tv, nelle stazioni, nelle strade, il lavoro di Carlot-ta, con i suoi arrangiamenti essenziali, a tratti cupi e malinconici, cerca di riportare il tutto alla vera essenza del Natale. Un bambino nasce in una stalla, al freddo, riscaldato da un bue e un asinello: ci si dimentica spesso di questa essenzialità e povertà per avere tanta fastosità e ricchezza. Ma a che pro? Carlot-ta alla voce, alle tastiere e al piano, Paolo Pasqualin alla batteria, Christopher Ghidoni alle chitarre e voce, Giulia Riboli al theremin ed Enrico Caruso all’accordion riportano il tutto all’assenzialità, ad una dimensione musicalmente più austera e “povera”. “A Silent Night” si apre con la title-track, lontana dalle sonorità strappalacrime del sound originale a favore di un interpretazione più rarefatta e tetra. “All I Want For Christmas Is You” conserva solo il testo della versione di Mariah Carey mentre l’arrangiamento è decisamente più malinconico e nostalgico. “Santa Claus Is Coming To Town” conserva la leggerezza dell’originale ma si veste di ironia, mentre il breve lavoro si chiude con “The Little Drummer Boy”, privata dell’alone angelico che circonda il brano natalizio per trasformarsi in un’irriverente marcia funebre, lontana dal clima festante e pomposo che l’ha originariamente ispirata. Il disco certamente può deludere le aspettative di chi si aspetta le classiche melodie natalizie condite da campanellini e gingilli in grado di richiamare al clima preconfezionato di questa ricorrenza poco intima ma tanto commerciale. Del resto i veri artisti non realizzano opere d’arte per rispecchiare le aspettative altrui ma per lanciare un messaggio, e ciò che si percepisce nell’ascolto intimo e profondo di questo EP è che bisogna ritornare ad una dimensione più intima del fare festa, avendo cura dell’essenzialità delle cose. Solo allora il Natale sarà un Buon Natale. (Angelo Torre)