recensioni dischi
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BRANDO & CONGOPOWER TRIO  "Boogie nights!"
   (2006 )

Ci sono situazioni, nel mondo musicale, che non si riescono a spiegare. Si fa fatica a trovare reali motivazioni al successo di alcuni personaggi senza talento e senza reali idee (e qui la lista sarebbe, purtroppo, lunghissima); e, ugualmente, non ci si riesce a spiegare come mai alcune situazioni musicali non ottengano l'attenzione che meritano. Correva l'anno 1992, il sottoscritto lavorava in una importante radio bolognese, e ricevette l'album di uno sconosciuto cantautore, tale Brando. Che, in verità, altro non era che il leader dei mitici Boppin' Kids (venuti alla ribalta alla fine degli anni '80), dei quali (ancora minorenne!) era il cantante e chitarrista. Il disco si chiamava "Santi e peccatori": rock, della miglior fatta, e fu facile ed automatico pronosticare al buon Brando un successo notevole. Così, ahilui, non fu. Parliamo di un personaggio comunque noto, che suona sempre davanti a buoni stuoli di ammiratori, e che ora pubblica il nuovo album, ancora una volta, per una grande major come la Emi: ma il Successo vero (quello con la S maiuscola) non è arrivato, questo è innegabile. Brando (cantante, chitarrista, autore, produttore) vanta numerosissime collaborazioni al fianco di artisti italiani ed internazionali (Rem, Bryan Adams, Skunk Anansie, Mauro Pagani, Jovanotti, Cramps etc): dopo 9 album, una ventina di singoli ed un numero incredibile di concerti, torna finalmente con questo nuovo progetto personale. Un disco di puro rock'n'roll, con testi in italiano taglienti e autobiografici, che miscela come in un cocktail superalcolico i Clash con i Byrds, Tom Petty con i Ramones, il surf con il beat, il rockabilly con il punk. Le 13 canzoni dell'album sono tutte prodotte e suonate in studio dallo stesso Brando con la collaborazione di un gruppo di "rockers" doc, ovvero musicisti con il culto del rock indipendente: Mick Castellana (Cramps, Les Wampas) al basso e "Scary" Joe Scalia alla batteria, con i quali Brando compone i Congopower Trio. "Bye Bye" rimanda direttamente ai Clash di "Rock the Casbah"; è cantata da Brando con Chadi Dalaty (cantante rock Libanese) ed è stata registrata tra Beirut e Milano. "Tale e quale", "Benedetto", "Lucidità" e "Tranquillanti a colazione" sono autentiche riff songs con un beat rocksteady e chitarre al veleno. "Mario" è l'unica ballad del disco. Un coinvolgente blues in cui il protagonista, in preda all'alcool e alla disperazione, in una notte di Novembre, colpisce la donna che ama uccidendola, e grida la sua disperazione dalla cella di San Vittore in cui è rinchiuso. "Stop" è un brano punkabilly crudo velocissimo, che ricorda un sound tra "Ace Of Spades" dei Motorhead e "Just Because" di Elvis Presley. "Mr.Electroshock" riporta al "TangoMambo" di certe atmosfere cinematografiche: una notte tra giocatori di poker, prostitute, dadi e alcool. Non potevano certo mancare bandoneon e twangin guitar, tra "Twin Peaks" di Angelo Badalamenti e "Reservoir dogs" ("Le iene") di Quentin Tarantino. "La stanza dei liquori" racconta di Viola, una ragazza madre dal passato turbolento; e, a chiudere il disco, "Vendimi l'anima" (in stile "Batman Theme"), un brano che rievoca con asprezza il mito del Faustus, rivisitato con protagonisti discografici senza scrupoli e false promesse di ricchezza e successo... a qualsiasi costo. Spero proprio che questo disco finisca primo in classifica: ma non ci conterei troppo. Brando ha forse l'anima del "loser": e, forse, gli sta pure bene così. Fin dall'inizio. Era spuntato, tra l'altro, al momento giusto: nel succitato '92 ci si era finalmente accorti che, oltre al grande Vasco, c'era comunque spazio per proposte rock tricolori. Ligabue aveva appena pubblicato il 2° album, il fortunato "Lambrusco coltelli rose & popcorn", ed a tutti parve che Brando non avesse al proprio arco frecce di minor valenza rispetto al Liga. Senza, ovviamente, nulla togliere al futuro autore di "Nome e cognome": semplicemente, Brando era ugualmente grande. E lo è ancora. Con la sola differenza che Ligabue è da 60 settimane consecutive in Top 30, ed il nostro pubblica, quasi nel silenzio, l'ennesimo ottimo lavoro. Se da' fastidio a me, pensate un po' a lui... (Andrea Rossi)