recensioni dischi
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AMEDERIA  "Sometimes we have wings…"
   (2020 )

A dodici anni dalla sua prima pubblicazione, torna nei negozi di dischi fisici “Sometimes We Have Wings…”, opera prima della band russa degli Amederia, il cui ultimo album di inediti, “Unheard Prayers”, risale al 2014. Con la ristampa di novembre, gli Amederia offrono l’occasione per riscoprire un bel lavoro di gothic doom metal, dai tempi dilatati e dalle atmosfere decadenti, spesso imperniato sul contrasto tra il cantato maschile in growl e quello femminile, caldo e raffinato. “Sometimes We Have Wings...” non si è mai proposto di rivoluzionare i canoni del genere, ma riesce a interpretarlo autorevolmente, grazie alla buonissima tecnica dei musicisti coinvolti e a capacità compositive sopra la media, che rendono l’album potenzialmente fruibile da una fetta di pubblico anche non avvezza a sonorità metal: uno degli obiettivi di “Sometimes We Have Wings…” era quello di riuscire ad abbracciare anche elementi classici, regalando una bella sintesi fra due anime riconoscibili e distinte, ed è stato agilmente raggiunto. L’opera prima degli Amederia scorre abbastanza fluida per tutta la sua ora scarsa di durata e conosce i suoi momenti migliori durante “Doomed Ground” e “Cold Emptiness”, ma anche l’apertura e la chiusura, costruite intorno al piano, appaiono adatte al contesto. “Sometimes We Have Wings…” sembra aver superato discretamente la prova del tempo e continua a essere un’esperienza godibile. (Piergiuseppe Lippolis)