recensioni dischi
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MALDESTRO  "EgoSistema"
   (2020 )

A un anno esatto dal suo ultimo “Mia madre odia tutti gli uomini”, Maldestro è tornato con “EgoSistema”, terzo album negli ultimi tre anni (e quarto negli ultimi sei) per il cantautore. Anticipato dal singolo “Ma chi me lo fa fare”, “EgoSistema” comprende undici tracce e si esaurisce in poco meno di quaranta minuti, presentandosi come un racconto di vita vissuta che, negli ultimi tempi, ha portato l’artista a scandagliare il proprio io e ad acquisire maggiore consapevolezza di sé e della propria storia. “EgoSistema” è un viaggio piuttosto intimo, nel quale l’artista si svela in maniera completa: un’autentica dichiarazione di libertà. Ad aprire l’album sono il già citato singolo, dalle atmosfere un po’ sfumate e dal ritmo cadenzato, e la titletrack, estremamente essenziale e caratterizzata anche da una fase spoken. Claustrofobica e secca “Piccolo equilibrio”, nonostante le aperture pop lungo il ritornello, idealmente simili a quelle di “Anna se ne frega”, che contribuiscono a esaltare il timbro di Maldestro. Più avanti, “EgoSistema” regala due dei suoi passaggi più originali: “Pezzi di me”, che flirta con soluzioni psichedeliche, ed il nuovo singolo “Il panico dell’ansia”, dall’incedere guizzante e a tratti funky. Con “Leggero”, “Segnali di fumo” e “Paranoie”, Maldestro torna a scegliere soluzioni più vicine alla zona grigia tra pop e cantautorato, ma offrendo ricami strumentali mai troppo simili tra loro. “Un’altra bella scena (porno)”, trasognata, spiana la strada all’ottima “Come Kim Ki-Duk”, che suggella in maniera definitiva l’album. Pur senza strafare, la proposta di Maldestro somiglia soltanto a sé stessa ed è capace di regalare diverse sorprese lungo il percorso. A tutto ciò vanno aggiunti una scrittura ispirata e il solito grande timbro, ormai perfettamente riconoscibile: “EgoSistema" non può che essere un’altra piacevole conferma. (Piergiuseppe Lippolis)