SCHMO "Spring story"
(2020 )
Schmo è il moniker di Harry Hohnen, compositore di stanza a Perth, in Australia, già autore di altre pubblicazioni come Victor Bermon, Fotel Folyamat e Miller & Fiam, con Dave Miller. Da poco, Schmo è tornato con “Spring Story”, un album (uscito per Flau Records) nel quale confluiscono le influenze jazz, elettroniche e classiche che da sempre contraddistinguono la sua produzione. Anche in questo caso, l’album è pensato come un collage di suoni che crescono e si sviluppano insieme, fino a mescolare piani diversi e a produrre flussi sonori unici e compatti. Il genere di riferimento rimane il jazz, nella sua forma più dilatata, ma l’influenza di sperimentazioni elettroniche in direzione ambient assume un ruolo centrale nel modellare il sound di “Spring Story”. Il movimento di “Spring Story” è sempre lento, ma altrettanto incessante, e diversi brani, fra i quindici dell’album, regalano ottime sensazioni: “Overflow”, in apertura, racchiuso all’interno di un dolcissimo loop, il vento caldo e leggero di “Moszàr” e la brezza marina di “South From Here”, che accarezza e avvolge. Ma non sono da meno i fiati di “Black Rook in Rainy Weather” e la crepuscolare “Hajòs Utca”, in un crescendo d’intensità finale che conosce l’apice con “North from There”, prima della chiusura al miele di “Over and Out”. Schmo ribadisce di possedere la sensibilità del grande artista, costruendo un’opera ben più complessa di quanto possa rivelare un ascolto superficiale, fra sperimentazioni e ricami educatissimi. (Piergiuseppe Lippolis)