MALVIDA "Gli ultimi"
(2020 )
Quando l’arte vuole essere veicolo messaggistico di sentimenti altruistici, e distributore di un amore incondizionato verso il prossimo e verso “Gli ultimi”, che ancora credono nella caparbietà di non abbandonare mai la speranza di alimentare lo slancio della reciprocità benefica, ecco il nucleo focale in cui arde la passionalità introspettiva della singer Malvida: progetto messo in piedi da un paio d’anni che culmina, oggi, nel debut- mini-Lp “Gli ultimi”, sei pezzi che rispecchiano l’intima ideologia di una artista che tracima l’urgenza di uno sfogo dolente ma ancora credente, di una curiosità mai doma, di un appello umanistico non più differibile. Ecco che le opzioni sonore schierate dalla Nostra sono bagnate di falde elettro-wave e rigagnoli lo-fi immersi in fiumi indie, la cui foce “Le tue grandi mani” lascia scorrere un humus space-wave etereo e delicato, similarmente a “Ti desidero sempre” ma calando assi d’elettronica che spiccano per fortificare, al meglio, la densità vocale di Malvida che… “Incendia” ancora con sussulti estranianti e futuristici, in perfetta “Sinergia” con richiami retro-wave che ammiccano con brillante refrain da euro-hit anni ’80. Insomma, avrete modo di percepire come quest’opera sia tutto un “Divenire” di metafore oscure ma elettive, di sentimenti che non sventolano mai bandiera bianca e con resistenza ad oltranza. La conclusiva titletrack è appannaggio di un elettro-pop più abbordabile, corredato da un suggestivo video al ralenty che inneggia alla resilienza dell’amore. Contemplato da tre anni, “Gli ultimi” trova (finalmente!) la giusta collocazione in un disco che non poteva tacitarsi, in quanto intriso di antitesi ponderative, sospese tra fragilità e tenacia, tra temporaneo e duraturo, tra strappi e ricuciture sociali. Il tutto, plasmato dai seduttivi fantasmi di Malvida, narrati con l’urgenza risolutiva di chi anela illuminare e restaurare vecchi percorsi di vita. “Beati “Gli ultimi”… non è, quindi, solo saggezza proverbiale. (Max Casali)