recensioni dischi
   torna all'elenco


AISHA ORAZBAYEVA  "Music for the violin alone"
   (2020 )

“Music for the Violin Alone”, uscito per SN Variations Records, è il nuovo album di Aisha Orazbayeva, violinista e compositrice kazaka già nota a una certa fetta di pubblico per le sue performance live. Registrato in uno studio improvvisato a Le Poujol sur Orb, in Francia, durante le prime due settimane di lockdown, per Aisha Orazbayeva si tratta del quarto album in studio, idealmente una risposta alle difficoltà lavorative derivanti dal Covid-19, ma anche il risultato di un percorso di ricerca che ha coinciso con il periodo di congedo di gravidanza. I pezzi sono sette, tutti scritti da altri violinisti e compositori o a loro dedicati; e ad aprire “Music for the Violin Alone” è il flusso circolare e ossessivo, scandito anche da pause, di “Circular Bowing Study” di Angharad Davies, seguito dalla più lineare ed elegante “Largo from Sonata No.3 in C major” di Johann Sebastian Bach. Brilla l’interpretazione di “Alia Fantasia” di Nicola Matteis Jr., con una grazia quasi cinematografica, mentre si torna a giocare anche con i silenzi, seppur brevissimi, in “Blurry Wake Song” di Oliver Leith. La seconda metà del disco è inaugurata dal suono vagamente sperimentale e distopico di “Koan” (James Tenney), ipnotico nel suo incedere e capace di esaltare la tecnica della musicista kazaka, mentre con “Eight Wiskus” di John Cage il richiamo alla tradizione si fa forte. L’armonia di una corda intrappolata in un anello (“Ring”) è il brano con cui Aisha Orazbayeva dimostra ulteriormente la sua sensibilità e la sua grande capacità di esplorare tecniche decisamente non usuali per scrivere musica. Su queste note si spegne “Music for the Violin Alone”, l’ennesima conferma della grandezza della violinista kazaka. (Piergiuseppe Lippolis)