recensioni dischi
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SAMM BENNETT  "Oscillendulum"
   (2020 )

Samm Bennett apre un dilemma: genio o cazzaro? Sicuramente tutti e due. Sono parziale perche' adoro questo musicista a prescindere. Pero' la storia dietro ''Oscillendulum'' (disco appena uscito per Room40 Records) e' stupenda e romantica. Mentre stava andando a fare le prove per uno dei suoi tanti progetti, Bennett si imbatte in un negozio che vende di tutto. Trova un sintetizzatore Juno 60 per pochi Yen. Lo compra, sperando di lucrarci sopra, perche' lui e' principalmente un percussionista, ma non andra' cosi. Una volta acceso, se ne innamora tanto da creare il suddetto lavoro. Unendo le parole oscillatore e pendolo, viene fuori il titolo dell'album. Ed e' talmente semplice da comprendere quando lo si ascolta. Tutto oscilla e penzola. Egregiamente, Samm intarsia i suoni come una maglia ai ferri. Si sente che e' un percussionista perche' tutto l'album e' incentrato sulle poliritmie, le quali fanno impazzire (per la complessita', ma anche per la bellezza delle composizioni) qualunque batterista e percussionista. Non lo considerei l'album piu' bello del 2020, ma sicuramente entra nella mia Top 10. Non e' da ascoltare e basta. Lo definirei un Educational album, un lavoro didattico. Ascoltare, osservando come Bennett usando questo sintetizzatore porta gioia e idee a ogni musicista. Qui non c'e' una traccia migliore di un'altra, bisogna gustarle tutte in rigorosa sequenza per analizzare il metodo compositivo dell'artista. Lo sto ascoltando tutti i giorni, mi piace davvero tanto. Aria fresca. (Matteo Preabianca)