recensioni dischi
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IRDORATH  "The final sin"
   (2020 )

“The Final Sin” è il nuovo album degli Irdorath, band austriaca nata circa quindici anni fa e con all’attivo altri quattro lavori in studio, l’ultimo dei quali pubblicato nel 2017. Il quartetto riparte da un black metal senza fronzoli, una formula già esplorata con esiti positivi in passato, con tutt’altro che timide incursioni thrash ad arricchire un sound che fa della compattezza e della potenza dei veri e propri marchi di fabbrica. L’approccio è lo-fi, in linea con una certa tradizione black, ma la cura per il suono rimane importante e la tecnica dei quattro emerge distintamente in corso d’opera. “The Final Sin” entra subito nel vivo col purissimo black di “Chains Of Virtue”, dal fluire impetuoso, con parentesi più dilatate che spianano la strada a screamo e growl, ma anche una batteria fulminante. Tra i brani migliori di “The Final Sin”, figurano senza ombra di dubbio “Divine Delusion”, con le sue linee di chitarra piuttosto geometriche, sulle quali si stagliano le sfuriate vocali di Markus e la solita devastante batteria, ma anche “The Anthem Of The Final Sin”, che rincorre una struttura musicale più articolata e riesce nel suo intento, con le chitarre protagoniste al punto da fagocitare il basso, a tratti meno “percettibile”. “The Final Sin” si spegne con “When The Last Bell Falls Silent”, quasi marziale, un altro brano capace di mostrare le ottime capacità tecniche e compositive dei quattro austriaci. Quello degli Irdorath è un ritorno parecchio positivo, che ci racconta di una band ancora in ottimo stato di salute e ispirata, seppur lontana dai riflettori. (Piergiuseppe Lippolis)