recensioni dischi
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CATHY DENNIS  "Am I the kinda girl? "
   (1996 )

La scena dance inglese, a cavallo tra gli anni '80 e '90, ha prodotto un buon numero di stelline pop, carine e di talento, la cui carriera però, nella maggior parte dei casi, non è andata oltre il terzo album. Cathy Dennis è certamente una di queste, anche se merita una particolare attenzione non solo per le sue doti di autrice, che la porteranno ad essere ancora oggi una firma prestigiosa nel campo del pop (sua l’onnipresente “Can’t Get You Out Of My Head” di Kylie Minogue), ma anche per la pubblicazione di questo suo terzo (e tutt'ora ultimo) album a suo nome.

I primi due lavori avevano fatto notare ai cultori del genere una ragazza di bell’aspetto, dotata di una voce a suo agio anche nei brani più melodici, e soprattutto autrice delle sue canzoni. Qui la Dennis, forse per inseguire i nuovi gusti del pubblico, cambia vistosamente stile, tuffandosi a capofitto nelle atmosfere brit pop del momento. La sorpresa è che "Am I The Kinda Girl?" è un vero gioiellino; la produzione di Guy Chambers (l’uomo dietro il successo planetario di Robbie Williams pochi anni più tardi) veste di scintillante pop le composizioni di Cathy, brani solo apparentemente semplici, con testi che spesso sottintendono argomenti non scontati come sesso e dipendenza.

Vivace e coinvolgente è il brano di apertura, "West End Pad", così come lo sono la rockeggiante title track, “Don’t Take My Heaven” e "That Is Why You Love Me", dalle irresistibili influenze Sixites. Molto belli anche i brani più riflessivi, come "When Dreams Turn To Dust" e la celestiale "Stupid Fool", fino ad arrivare a "Crazy Ones", dolceamaro finale, con malinconica armonica suonata dalla stessa Cathy.

La partecipazione di due menti eccellenti del pop come Andy Partridge (XTC) e addirittura il grande Ray Davies dei Kinks (dal cui repertorio proviene l’unica cover, una bella versione del classico "Waterloo Sunset") suggellano con prestigio il cambio di rotta dell’artista che, dopo la fredda accoglienza riservata al disco, concentrerà il suo talento nel lavoro di autrice. (Andrea Maggiore)