recensioni dischi
   torna all'elenco


PAOLO ZOU  "Piscinas"
   (2020 )

“Piscinas” è il debutto discografico di Paolo Zou, musicista romano di origine sarda. Coadiuvato da Stefano Rossi (basso elettrico) e Alessio Baldelli (batteria), Paolo Zou ha suonato chitarra elettrica, classica e acustica, oltre al banjo, in un album che supera di poco la mezz’ora di durata e che ricama di funk e soul un jazz elegantissimo. Ad aprire c’è “Squat”, che l’artista ha descritto come il suo brano preferito del lotto, il cui incedere è segnato da saliscendi mai troppo vertiginosi per chi ascolta, seguito da “Monolite”, la cui regolarità simmetrica conosce una leggera increspatura nella fase centrale, con un ritmo che si spezza, ma che si apre e si chiude su sonorità melliflue, nel finale quasi ambient. “Dimini” flirta con il funk in una prima fase piuttosto scarna e si scoglie in un morbidissimo jazz in coda, mentre “Barberini”, quasi speculare rispetto al brano precedente, si immerge in un’atmosfera più vicina al soul. Le tre anime di “Piscinas”, però, non sono mai davvero scindibili l’una dall’altra, e così si fondono in un sound sempre compatto e omogeneo: ce lo ricorda “Mazinga”, in particolare, ma il discorso potrebbe valere anche per “H501B”, che arriva dopo una titletrack quasi fiabesca. “Outro”, con i suoi due minuti di dolcezza, segna la fine di un lavoro scritto e suonato benissimo, che scorre con estrema fluidità e che rappresenta un’altra bellissima espressione di jazz nostrano. (Piergiuseppe Lippolis)