recensioni dischi
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FRANCO BATTIATO  "Franco Battiato (collana Superstar)"
   (1982 )

Avete presente quando si andava negli autogrill, quando nei cestoni dei cd si trovavano titoli del tipo "I grandi successi" di un qualche artista, e poi si scopriva che erano robe a bassissimo prezzo che sfruttavano il nome dl cantante per propinare magari un buon singolo e poi una serie di pezzi dimenticati? Magari per sfruttare un repertorio di serie C, con annessi diritti discografici? Ecco, quando uscì questa raccolta qualcuno magari andò anche a comprarla sperando, in epoca di Palome e Bandiere Bianche, di portarsi a casa il colpo gobbo a poco prezzo. Scoprendo invece 10 canzoni di Battiato assolutamente sconosciute e quasi irriconoscibili. Che fare? Rompere il vinile? Chiedere indietro i soldi? Fermi tutti. Quello che la Curcio editore fece, nel 1982, fu di raccogliere una decina di brani del Nostro che erano praticamente oggetti d'antiquariato, rarissimi, ovvero i singoli usciti con scarso successo - tranne qualche raro caso - negli anni '60. Ergo, non una operazione farlocca, ma qualcosa che avrebbe fatto impazzire i cultori di Battiato, che altrimenti per avere nelle orecchie gli esordi del Maestro avrebbero poi dovuto aspettare altri decenni.

Qui, a dire il vero, del Battiato successivo c'è davvero poco. Ma è alienante sentire quello che sarebbe poi diventato Battiato alle prese con canzonette che parlano di flirt giovanili ("E' l'amore"), amori estivi ("Bella ragazza"), poco plausibili sessualità da Lawrence d'Arabia ("Occhi d'or"), inutili tentativi di redimere una prostituta ("Marciapiede"), con arrangiamenti totalmente figli dell'epoca. Peraltro la raccolta non è nemmeno esaustiva, dato che vengono a mancare alcuni brani di protesta datati 1965-66 ("La torre", che non c'entra con quella poi uscita ne "L'arca di Noè", "Triste come me", "Il mondo va così") ma in compenso c'è una improbabile cover di "Rain and tears", dove Francuzzo cerca di sfidare la voce di Demis Roussos. O quella "Iloponitnatsoc" che qualche traccia del futuro la propone. Ovvero, la citazione di Costantinopoli al contrario e un testo, anche lui, al contrario, di "Gente". Che, sempre al contrario, sarebbe stata punto di partenza per la poi storica - almeno per il periodo sperimentale - "Areknames".

Insomma, all'epoca fece scalpore, e chissà quanti capirono di avere in mano qualcosa di inestimabile - benché di facile reperimento anche negli anni a venire. Per gli amanti di Battiato, assolutamente imprescindibile, anche per capire il percorso artistico di chi poi avrebbe fatto davvero tutt'altro, senza mai però dimenticare le proprie radici, visto che nelle riproposte di ''Fleurs'', decenni dopo, quel tipo di repertorio fine anni '60 (ovviamente di livelli più alti) venne reinterpretato. (Enrico Faggiano)