recensioni dischi
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FRANCESCO GUAIANA  "Bandha"
   (2020 )

“Bandha” è il quinto disco da solista del chitarrista e compositore siciliano Francesco Guaiana. “Bandha”, che in sanscrito significa “afferrare”, “prendere”, si riferisce qui a tecniche yoga dedicate alla respirazione per evitare dispersione di energia, ma anche, attraverso una semplice assonanza, alla parola “banda”. Non a caso, l’album vede la partecipazione di diversi musicisti in ciascuno dei dieci brani che scandiscono i circa tre quarti d’ora di musica. A inaugurare “Bandha” è il jazz educatissimo di “A Useful Step”, arricchito anche dalla voce di Daniela Spalletta, utilizzata quasi come uno strumento. Strutturalmente, i brani di “Bandha” non si discostano troppo dall’opener: la corposa sezione di fiati e la chitarra ricamano lentamente, rinunciando ai virtuosismi a vantaggio di soluzioni più ragionate, che si sviluppano in tempi maggiormente lunghi e disegnano un incedere quasi sempre morbido e mellifluo, mentre le percussioni dettano il tempo. “Introverse”, breve, cede rapidamente il passo a “Barcodes”, impreziosita dai sax alto e tenore di Letizia Guastella e Alex Faraci e dalla tromba di Filippo Schifano, mentre in “Go Back” si ritrova la caldissima voce di Daniela Spalletta. Il ritmo avvolgente e suadente di “For L.C.”, al centro, anticipa i suoni limpidi di “Insoliti Equilibri” e l’atmosfera lounge di “These Violent Delights”. In due degli ultimi tre brani (“Secret Trip”, “Sweet Witch”) è ancora brillantissimo il lavoro svolto da Daniela Spalletta, e a completare il lotto c’è “Omistic”, in cui troviamo il sax soprano di Gianni Gebbia. “Bandha” è un lavoro imprescindibile per i più fedeli ascoltatori del jazz nostrano, di cui questo lavoro rappresenta un’ottima espressione. (Piergiuseppe Lippolis)