PIERLUIGI BALDUCCI "L'equilibrista"
(2020 )
Coadiuvato da colleghi jazzisti d’eccezione come Robert Bonisolo, Fabrizio Savino e Dario Congedo, il compositore e bassista Pierluigi Balducci dà alle stampe L’Equilibrista, un progetto originale e composito dove le influenze dei classici si mescolano all’avanguardia e a un free-jazz rutilante, tra calligrafie a volte chiare e altre volte meno decifrabili.
Pierluigi Balducci dedica L’Equilibrista al grande John Taylor, e a Taylor l’album guarda molto. Balducci ha collaborato con Taylor fino alla morte di questo, avvenuta nel 2014. I due erano molto legati tra loro. Echi di Taylor sono sparsi un po’ dappertutto nel disco, come, per esempio, nella traccia che dà il titolo al disco, dove si sentono anche John Coltrane e Miles Davis, in “Kosmos and Chaos” e in “Wormhole”, dove i fiati amplissimi, pieni di pathos e di sfaccettature ipertrofiche, vengono proiettati in un “oltre” indicibile. L’impatto di Bonisolo, Savino e Congedo è cruciale: i tre aumentano il “volume” dei brani nell’approccio e nel suono, rendendoli più pesanti e completi.
In un brodo primordiale che è insieme madreperla e lava incandescente, purissimo ma infuocato, ogni suono, soffio e atteggiamento porta con sé un significato. La dolcissima “Blackarera” sa anche introdursi in zone oscure della psiche e del cuore col suo carico di mistero e di fumo. “Il Vizioso”, dedicata a Viz Maurogiovanni, è un viaggio muscolare e metodico nel jazz più classico, che segue un fiume di pensieri e influenze che è quasi sempre calmo ma a tratti pericolosamente ambiguo.
In questo discendere verso il mare, un dispiegarsi spigoloso e ambizioso verso una foce che pare non giungere mai, i musicisti e la qualità intrinseca dei pezzi si palesano sin dall’inizio, delineando alle orecchie di chi ascolta un percorso di crescita netto e incisivo. Le grandiose “Fino a Prova Contraria” e “Monet” ribadiscono ancora una volta che l’unico vero obiettivo di questo brillante progetto è la profonda ricerca, incessante ed empatica. Ora Pierluigi Balducci ci conduce per mano: neanche lui e i suoi compagni di viaggio sanno di preciso dove siamo diretti.
(Samuele Conficoni)