recensioni dischi
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FOSCHIA  "Dalla città al cielo"
   (2020 )

“Dalla città al cielo” è l’opera prima dei Foschia, band composta da ragazzi nati tra il 1999 e il 2000 e in rampa di lancio nella sempre vivace scena locale bolognese. L’album, pubblicato al tramonto dello scorso anno, include undici brani e si esaurisce in poco meno di un’ora: all’interno del suo lungo percorso, “Dalla città al cielo” rappresenta la commistione di diverse influenze, fra cui si distingue in maniera netta un afflato prog, che però coesiste con tracce di psichedelia, rock alternativo e persino di cantautorato italiano. Il vero punto di forza del debutto dei Foschia risiede nel fatto che, nonostante la grande varietà dei brani, l’album scorre in maniera parecchio fluida e lo fa senza mai concedere passaggi a vuoto: “Dalla città al cielo” appare come un discorso unitario, nel quale l’insieme conta più della somma dei singoli elementi. Aperto e chiuso da due brani chitarra e voce (“Il Viaggio” e la titletrack), l’album regala spunti interessantissimi, come la cavalcata lisergica di “Entrance”, la ballad “Different ways”, “L’attimo infinito”, che invece strizza l’occhio al pop, ma senza snaturarsi, e “Dio della morale”, più classicheggiante nel suo incedere. Quello dei Foschia è un esordio molto promettente: diverse belle idee, buonissima tecnica e importanti capacità compositive fanno dei bolognesi una formazione da tenere d’occhio anche per il futuro. (Piergiuseppe Lippolis)