PLIGHT RADIO "When everything burns within"
(2020 )
Il trio post-rock livornese Plight Radio diverte, si diverte e convince nel disco d’esordio When Everything Burns Within, forse un richiamo – chissà – a un disco dei Don Caballero di fine Anni Novanta che era più math che post rock. Le influenze dei Plight Radio sono numerosissime e si intrecciano in un fitto puzzle di richiami, citazioni e innovazioni.
In When Everything Burns Within i Plight Radio sono in forma ed energici. Le scariche cervellotiche e aggressive delle chitarre sono dirette, diciamo quasi gestite, da un lato percussivo ossessivo e minuziosamente curato, che si integra perfettamente coi ritmi imposti dal basso e con le sferzate chitarristiche violente e coinvolgenti. Nati nel 2011, i Plight Radio arrivano solo oggi al disco d’esordio, una mezz’ora abbondante di post rock pieno di influenze di qualità e creato con talento e arguzia.
L’apertura, affidata a “Overture”, è un concentrato di ottime idee sapientemente mescolate tra loro. Ci sono i Mogwai, ci sono i Don Caballero, c’è qualcosa anche dell’emo dei Nineties, American Football su tutti, c’è una precisione maniacale nella costruzione dei dettagli e del suono. Questo tipo di suono, ricco e affascinante, attraente e mai troppo ostico, dà forma a tutti i cinque pezzi contenuti nel disco. Un album, si diceva, i cui pochi brani sono piuttosto lunghi ma mai ripetitivi o prevedibili. In episodi più massimalisti come “Astronomical Horizon” queste caratteristiche sono quanto mai evidenti.
È il giusto equilibrio tra talento – musicale e nell’approccio – del trio e la forma viva e calda dei brani a creare un mix coerente e avvincente. “Rising Wind” colpisce per il modo in cui le piroette ritmiche concorrono nella creazione di vortici strumentali claustrofobici e cupi. “Eleonora” raccoglie influenze di band che hanno raggiunto il culmine negli Ottanta, come Jesus and Mary Chain e Cure, e di alcune istituzioni dei Nineties, come Mazzy Star e Slowdive, fuse tra loro in un pezzo dall’andamento sognante e dolcissimo. “Olimpia”, chiusura del disco, fonde le poche parti vocali con una sorta di muro del suono senza tempo e onirico che avvolge il brano dall’inizio alla fine, un pezzo che dimostra quanto lo shoegaze abbia inciso sulla coscienza artistica dei Plight Radio. Per questo motivo When Everything Burns Within risulta appassionante e sincero.
(Samuele Conficoni)