recensioni dischi
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MARJA AHTI  "The current inside"
   (2020 )

Marja Ahti è una musicista e compositrice originaria della Svezia e ora di stanza a Turku, in Finlandia. Da tempo impegnata in alcune sperimentazioni di tipo elettroacustico, fra field recording, sintetizzatori e feedback elettronici, Marja Ahti è da poco tornata con “The Current Inside” (appena uscito per Hallow Ground Records), una sorta di concept album sulla corrente, che sia d’aria, acquatica o elettrica. Partendo da questa idea, l’artista è riuscita a sintetizzare, in circa quaranta minuti, registrazioni dallo spazio e rumori di navi, suoni analogici e digitali, spingendosi addirittura a trasdurre onde elettromagnetiche in musica. Ad aprire è “The Altitudes”, che da solo, con i suoi venti minuti, rappresenta metà dell’opera: ispirato dai diversi strati dell’atmosfera terrestre e commissionato da Ina GRM per Présences Électronique and Sonic Acts, il pezzo segue uno sviluppo molto lento, tra silenzi e sottili vibrazioni che restituiscono il senso stesso dell’opera. I tremiti ininterrotti di “The Currents”, invece, alimentano un certo senso di tensione che si scioglie nel gracchiare arido di “Lost Lake” e nelle dolci dilatazioni di “Fluctuating Streams”, a tratti anche acidula. Con “Sundial”, invece, “The Current Inside” sembra incupirsi leggermente, nonostante il mare e i suoni naturali sullo sfondo. Marja Ahti torna con un’opera tanto impegnativa quanto affascinante, figlia di un certo gusto sperimentale, ma anche di grande sensibilità. (Piergiuseppe Lippolis)