recensioni dischi
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GEORGE MICHAEL  "Twentyfive"
   (2006 )

Carriera sbilenca, quella dell'anglocipriota, che dopo i fasti degli Wham! ha spesso faticato, nel mondo della discografia, malgrado un seguito che gli ha permesso comunque di viaggiare sulla cresta dell'onda pur tra alti e bassi. Perché alla fine, in 20 anni da solista, gli album inediti sono solamente 4, inframezzati con singoli estemporanei, collaborazioni, cover, problemi discografici ed esistenziali, outing, varie ed eventuali. Una raccolta l'aveva già mandata alle stampe, 8 anni fa, appena esplosa la bomba della sua omosessualità gabinettata. Lui ci seppe scherzare su, con "Outside", e con il raccoltone che si chiamava "Ladies and Gentlemen", come le targhette sui bagni. Ma poi i problemi sono riapparsi, fino al recente poco clamore di "An easier affair", forse il suo singolo movimentato di minor successo. Arriva quindi in soccorso una nuova retrospettiva che, come la precedente, viene divisa in sezioni ("for the heart" e "for the feet" la prima, "for living" e "for loving" questa attuale), tra lenti e funky discotecaro. Che sia un reale desiderio di ristudiarsi, o un tampone per ricordare alle nuove generazioni che "George Michael" non è soltanto uno strano soggetto che parla di canne tra un gabinetto e l'altro, ma anche un grande interprete dell'ultimo ventennio, vattelappesca. Di certo la copertina poteva essere studiata meglio, con una posa da non capire se stia parodiando Aleandro Baldi o che cosa. Ma quando poi il cd entra nel lettore, i dubbi vengono fugati: sarà anche stato un discolo, che ha preso a pugni il mondo intero, ma quando c'era da cantare, o da far ballare la gente, non aveva rivali. Fin da "Club Tropicana", e dai tempi in cui si accompagnava a quell'Andrew Ridgeley che chissà, se ha voluto dire sì all'invito per una estemporanea reunion. (Enrico Faggiano)