recensioni dischi
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DEMOGHILAS  "Gallows hood"
   (2020 )

Demoghilas è una one man band gestita da Alfred Bestia, o almeno così ci è parso di capire, a meno che non vi siano dei guest musician, ma sostanzialmente è lui che porta avanti questo progetto con dedizione e passione. Il genere proposto potrebbe essere descritto come una sorta di industrial metal che strizza l'occhiolino al doom e all'elettronica, nonche al dark nel suo senso più ampio.

Questo "Gallows Hood" è un buon prodotto, forse in alcuni punti un po' troppo genuino e "casereccio", ma nel quale traspare la grande inventiva di Alfred, la sua versatilità sia nei pezzi più lineari, sia in quelli un po' più ermetici e chiusi in sé stessi. La sensazione infatti è proprio quella di trovarsi di fronte ad uno sfogo artistico che deriva da una mole enorme di ascolti che oscillano tra Marilyn Manson, Rammstein, Gwar e altri ancora. L'andamento è cupo e a tratti militaresco, e questo è il principale leit-motiv dell'album. Ci sono spiragli di luce ma molte tenebre e un senso di terrore che viene a galla.

Insomma, "Gallows Hood" è un album concepito per essere diverso, e l'obiettivo è stato centrato, perché nonostante le somiglianze con le band appena citate, Demoghilas non assomiglia realmente a nessuno, se non forse solo a sé stesso. E l'idea che ci è venuta è proprio questa, ovvero che l'album abbia cercato uno specchio in cui riflettersi, ma che abbia trovato solo nel suo autore la figura più affine agli intenti artistici qui dimostrati. Questo potrebbe essere un limite per alcuni, ma noi lo vediamo come un esempio di sincerità estrema verso sé stessi. Aspettiamo il prossimo album, siamo curiosi, viste le più che discrete premesse. (Fake!)