BLOOP "Schiacciatempo"
(2020 )
Lo abbiamo tutti appurato più volte che le cose piacevoli durano sempre poco, no? Cibandomi di abbuffate di sette note, il mio rammarico sulla brevità emerge quando scopro che un bell’album è filato via in un lampo. Figuriamoci per un e.p. di pochi brani nei quali, ad esempio, la degustazione servita dal quartetto dei Bloop è stata fulminea! Il loro “Schiacciatempo” annovera solo (sigh!) 4 tracce, ma quanti ne avremmo desiderati di più... Va beh, prendiamoli come uno stuzzichino foriero di un prossimo pasto molto più lungo. Fermamente decisi a non farsi appiccicare bollature identificative, diciamo che questa seconda prova (dopo “Demo fatta in casa” del 2016), si articola su formule new-indie, alt-rock e nevischio prog. Ma è solo un indizio, tanto per passarvi un po’ di bussola, perché poi la strada uditiva lascia spazio ad analisi più ampie. Si parte… “Di corsa”, pennellando striate d’intrigante funky finchè la band non apre il sipario all’Indie più snello ed intellettuale: roba che i Baustelle si sognano di propinare con cotanta variabilità ritmica. Decisamente il brano più bello, il più concitato e completo del poker in elenco. Appena ci si abitua a certe inclinazioni esecutive, ecco pronta un’altra virata: stavolta, la pietanza di “Disincontro” è servita tra stille d’acustica, dondolii post-rock e, nella terza parte, veleggiando in trambusti assemblativi che rapiscono con effetto e fantasia. Invece, l’estraniante “Telenovela” è quel brano dal sapore da soundtrack vintage, come se commentasse gli spostamenti in auto di commissari tra un’indagine e l’altra. D’altronde, è insito nel Dna dei Bloop sviare qualsiasi pedinamento stilistico: sapranno dileguarsi sempre con classe à là Arsenio Lupin. Questo non vuol dire, però, che siano snob verso la tradizione cantautorale. Nella conclusiva “Non è importante”, anzi, la omaggiano con un narrato che, benché (pro)segua l’eredità De Andrèiana in formato cantilenante e distintivo, conferma quanto il Faber-trademark lasci ancora echi rilevanti. Largo, quindi, a lavori come “Schiacciatempo”: e, vista la clausura casalinga che stiamo vivendo oggigiorno, c’è spazio per scoprire e godere dei Bloop per una ventina di minuti spesi bene. Nessun alibi, quindi, al tempo che manca: premere “play”, please! Andrà tutto bene… (Max Casali)