recensioni dischi
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KYRIE  "Forma e colore delle nascoste"
   (2020 )

A sette anni di distanza dal loro ultimo lavoro discografico, i milanesi Kyrie sono tornati, alla fine del 2019, con “Forma E Colore Delle Nascoste”, terzo album ufficiale, che si somma ai quattro democd pubblicati nell’ultimo scampolo degli anni Novanta. I Kyrie scelgono di fare le cose in grande, con oltre un’ora di musica suddivisa in dieci capitoli di lunghezza compresa fra quattro e otto minuti, caratterizzata da un sound cangiante e mai davvero prevedibile. Proprio per questo motivo, la sensazione č che il discorso a tratti si articoli in maniera eccessiva, in termini di minutaggio e di influenze, specialmente durante alcuni brani rock che faticano a prendere il volo. Č, invece, nella fase centrale che arrivano i momenti migliori di “Forma E Colore Delle Nascoste”: prima “Da Lontano”, che scivola in una corrente impetuosa di feedback e ammicca allo shoegaze, poi “Biennale”, che invece vira in maniera diretta verso un post punk piuttosto teso, mentre, poco piů avanti, “Nessun Campanile” si sviluppa su un sound malinconico e leggero, con le chitarre che aprono squarci in un’ambientazione nebbiosa. “Forma E Colore Delle Nascoste”, al netto di qualche passaggio non del tutto a fuoco, regala diversi brani di grande spessore ed č il ritorno graditissimo della formazione meneghina. (Piergiuseppe Lippolis)