recensioni dischi
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JULIELLE  "(A)cross"
   (2020 )

Bello trovare produzioni nazionali che rimandino a suoni e progetti tutt’altro che italiani! Il primo EP di questa artista leccese suona tutt’altro che nazionalpopolare, e lo dico con accezione più che positiva. Un disco dal respiro internazionale, musica di ispirazione elettronica e triphop, un’atmosfera decadente cui si sposa la bella voce dell’artista che ricorda quella di Lorde, arrangiamenti alla Lana Del Rey, produzione che di italiano non ha nulla, anzi a volte sembra Bjork! Dal primo singolo “Toys” a “Aliens and flowers”, dalla bellissima, ipnotica “Survivors” - la cui melodia ti entra in testa e non esce più - all’eterea “Voices” fino alla conclusiva “Ether”, quasi una ninna nanna in punta di pianoforte, degno finale di un disco bello, importante e davvero molto maturo. Peccato siano solo cinque brani, o forse meglio, perché già al primo ascolto rimani con la voglia di sapere di più di questa brava artista e di sentire al più presto le sue produzioni future. (Francesco Arcudi)