recensioni dischi
   torna all'elenco


MARTINA BERTONI  "All the ghosts are gone"
   (2020 )

“All The Ghosts Are Gone”, appena uscito per FALK - Fuck Art Let's Kill Records, è il primo full length della violoncellista e compositrice di origine italiana Martina Bertoni, artista di stanza a Berlino e con all’attivo un paio di EP nei quali aveva avviato delle sperimentazioni in direzione ambient/noise. Il nuovo album, però, muove da principi diversi ed è figlio del desiderio di esplorare ciò che per lei era sconosciuto, al punto che anche lo stesso strumento avrebbe dovuto suonare “completamente alieno”. “All The Ghosts Are Gone”, suonato e registrato interamente da Martina Bertoni, riesce perfettamente nel suo intento e descrive un percorso, in otto capitoli, in cui il violoncello è il perno intorno al quale si muovono anche field recordings, droni e loop. A colpire, grazie alla qualità del missaggio, è la profondità dei suoni che avvolgono l’ascoltatore senza soluzione di continuità e lo disorientano, non rendendo immediatamente percepibile e misurabile la distanza dalla musica e dagli scenari da essa suggeriti. Gli squarci violoncellistici si aprono all’improvviso, nel fluire irrequieto dell’elettronica, ridisegnando continuamente i brani e regalando un’esperienza che diventa affascinante e magnetica per tutta la sua durata, sia nei passaggi più scuri, come “Stuck Out Of Lifetime”, sia in quelli più essenziali, come “Principles And Petals”. “Notes At The End Of The World” è solo l’ultima gemma di un album contemporaneamente lucido e ipnotico, ma di una raffinatezza disarmante. (Piergiuseppe Lippolis)