recensioni dischi
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NICK KAMEN  "Nick Kamen"
   (1987 )

Ma chi lo ha detto che sono le donne quelle che devono spogliarsi per fare successo? Blandi luoghi comuni: anche all’epoca, prima che tronisti e altri palestrati prendessero possesso delle nostre televisioni, ad un maschietto poteva bastare uno strip tease per avere aperte le porte del successo. Storia: il ragazzotto inglese fa il modello, lo mandano in una lavanderia a mettere i jeans a mollo, lui non ne vuole sapere di indossare altro, e resta in boxer fino a quando la cassiera gli riconsegna il bene prezioso. Mutande pazze: Madonna lo vide, e decise di lanciarlo nel mondo della musica. Vocina carina e soffusa, gli venne costruito attorno un repertorio di pop semplice che più semplice non si può, ma fatto con mestiere e con la furbizia di chi sa come vendere un prodotto. I cori della signora Ciccone a far da tappeto volante per “Each time you break my heart”, camicia con colletto tanto alto da coprire mezza faccia, lasciando solo gli occhioni verdi ad ammiccare verso centinaia di fanciulle dall’ormone mosso. Sfruttato al massimo dalla discografia, che gli fece incidere remix, minialbum, varie ed eventuali, solcò il mare del successo per due anni, con il successivo “Tell me” e relativo video di gigantessa che di lui si innamora, a spopolare al Festivalbar. Ma fu un fenomeno solamente italico: al di fuori, si chiedevano come fosse possibile tutto ciò. Mutande pazze, appunto. Stanco di fare il manichino, si sarebbe dedicato alla pittura. Ma lì, gli occhi verdi non fanno vendere. (Enrico Faggiano)