recensioni dischi
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LIBERO  "9 terre"
   (2019 )

“9 Terre” è il nuovo album di Libero Reina, meglio noto semplicemente come Libero, e arriva a tre anni di distanza da “Alien Passengers”, che stupì per la capacità di legare perfettamente pop e suoni ed etnici, realizzati attraverso una strumentazione corposissima. Libero riparte esattamente da lì, con nove brani che rappresentano le nove terre di cui parla il titolo, ancora fortemente influenzati da ritmiche world e a tratti orientaleggianti. È così sin dall’apertura, con “Binnajaah” (una sorta di “buona fortuna” in arabo) e il suo sound solare che comunica un senso di speranza verso l’apertura, ma anche con “Lassame Ccà”, che invece è un messaggio d’amore per il meridione e per chi sceglie di restare, nonostante le difficoltà. “He Yama Yo” è una frase degli antichi indiani d’America e corre su un ritmo vagamente nostalgico nel corso delle strofe, ma anche su un ritornello a presa rapidissima, mentre “Au Maghreb” racconta di una ragazza viaggiatrice con le coordinate geografiche dei posti che visita sulla pelle, in mezzo a qualche nota elettronica. Si torna a un umore limpido e allegro con “Quando Saremo Giovani”, prima che “Timpa” e “Petricore” cantino il legame con la terra natale dell’artista, con arrangiamenti fra i più belli dell’intero album, e “Angela” assuma i contorni di un perfetto e dolcissimo canto d’amore. A chiudere, invece, è “Involuzioni”, con un tono più sommesso e un sound delicatissimo, che condanna senza mezze misure il consumismo. Libero Reina si conferma un cantautore originale anche con “9 Terre”, una seconda prova ispirata e pienamente convincente. (Piergiuseppe Lippolis)