recensioni dischi
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PORTFOLIO  "Stefi Wonder"
   (2019 )

“Stefi Wonder” è il nuovo album degli emiliani Portfolio, tornati a sei anni di distanza dall’ultima fatica discografica (“Due”). “Stefi Wonder”, il cui titolo richiama facilmente Stevie Wonder, ovvero una delle principali influenze della band, si presenta più diretto rispetto al passato e segnato da un ritorno a schemi maggiormente classici, da forma canzone, e include otto pezzi, fra cui due episodi strumentali. Anche stavolta, comunque, i Portfolio sono riusciti a esprimere su disco una creatività straripante, che muove da ritmiche funky e groove densi per arrivare a flirtare ora col rock e ora col pop, ricamando il tutto con guizzi soul nel cantato e jazz grazie ai fiati. Il livello è subito buono in apertura, con la bella doppietta “Stefi Wonder” e “Io e Stan”, mentre “Agosto” sembra rallentare un po’ troppo e convince meno. Con “Che Gioia” il ritmo resta piuttosto blando, ma l’atmosfera rarefatta e intrisa di soul si carica di grande fascino, poi la strumentale “Fluidità” e “Sunshine” brillano con soluzioni più ricercate, senza però appesantire l’ascolto. Nel finale, “I Suoi Organi” filtra un po’ di funky attraverso il pop, mentre “Scuola Strumentale Reggiana” chiude in grande stile l’album. “Stefi Wonder” è un disco che mostra freschezza, trascina e diverte: un ritorno graditissimo. (Piergiuseppe Lippolis)