LUMEN DRONES "Umbra"
(2019 )
I Lumen Drones sono Nils Økland (violino), Per Steinar (chitarra) e Ørjan Haaland (batteria), trio norvegese da poco tornato con “Umbra”, secondo album che arriva a quattro anni dal debutto per ECM Record e che segna il passaggio a Hubro, un’etichetta sempre più attenta alle realtà sperimentali nordiche maggiormente interessanti. All’interno dei quasi quaranta minuti di “Umbra”, ciò che colpisce è proprio la capacità di filtrare un’attitudine sperimentale attraverso sonorità folk classicheggianti, atmosfere dilatate e un’eleganza formale quasi cinematografica, in cui emerge un’incredibile quantità di influenze che non regalano mai approdi scontati. “Inngang” introduce, con due minuti che descrivono qualche paesaggio mitico, magari innevato, poi “Glør” regala timidi crescendo che aprono la strada alla corsa di “Droneslag”, scandita da una batteria furibonda, fra sonorità etniche, progressive e psichedeliche, in un lento crescendo di folk acido e distorto, grazie alle acrobazie del violino di Nils Økland: è la prima vera gemma incastonata in un album che si adagia nuovamente su ritmi blandi, ma regala un pezzo quasi teatrale (“Gorrlaus Slatt”), prima di flirtare deliziosamente con il jazz soprattutto per merito della chitarra e di immergere in suoni melliflui (“Umbra”). “Avalanche in a Minor” gioca di nuovo con sensazioni psych, mentre “Speil” sembra l’ennesima perfetta colonna sonora di una fotografia su qualche scorcio di nord. Chiudono l’album “Etnir”, ricamata e sognante, con un finale da brividi, e la fiabesca “Under Djupet”. I Lumen Drones tornano in grandissimo stile e “Umbra” è l’ennesima chicca targata Hubro. (Piergiuseppe Lippolis)