recensioni dischi
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NEWDRESS  "Lei contro lei"
   (2019 )

Nuovo lavoro dei Newdress, “Lei contro lei” conferma la direzione elettrowave, già percorsa nel precedente album “Falso negativo” e che prima ancora contaminava le interpretazioni di cover degli anni Novanta come “Senza vento” dei Timoria. Si sente che sono prodotti da Garbo e Luca Urbani dei Soerba, protagonisti del rock elettronico nella scena alternativa italiana. Il synth pop di “Vacanza dark” accompagna parole che parafrasano Modugno, cambiando però colore: “Un tuffo nel blu dipinto di nero (…) bevete nero di seppia”. C’è sempre un po’ di agitazione, insonnia, inquietudine nei testi, cantati con voce calda. “Overdosing in LA” procede in questo precipizio, prendendo spunto dalla tragica fine di Marylin Monroe, e “Pallida” sonda una relazione raffreddata, mentre l’elettronica viene affiancata dalla chitarra dell’ospite Stefano Brandoni. “Freelove dating”, con il suo basso pulsante e la voce sui toni baritonali, ricorda un po’ i Depeche Mode, mentre “L’alieno e la bambina” racconta uno sguardo che si esprime vagamente in un presagio allarmato: “Sinceramente provo nostalgia, sicuramente finiremo tutti, finiscono i fiori, li guardo da fuori”. Anche se non la nomina, si intuisce che il pensiero va a Greta Thunberg e alle sue preoccupazioni. “LEIcontroLEI” è la titletrack che accelera i bpm, e concentra il concept dell’intero album, dedicato a donne protagoniste della storia, sia in positivo che in negativo. Ad esempio “Joyce” si riferisce alla partigiana Joyce Lussu: “Lei che informerà tutti, del nemico i movimenti (…) è un’abile vedetta”. Compare in questo brano Antonio Aiazzi, il tastierista dei Litfiba. “Il rumore di te” prende spunto dalla vita di Amelia Earhart, prima donna a sorvolare l’Oceano Pacifico. Fa sorridere che esca questo pezzo in concomitanza con la prima passeggiata nello spazio di due astronaute donne, per la quale un certo giornale ha sottolineato come fossero “da sole”, come se fosse ancora strano che non necessitassero di un accompagnatore maschile. “Tipo banale” porta un po’ di leggerezza tematica, scherzando sulle pretese verso gli uomini di essere speciali, mentre per le donne restano sempre banali. Per l’ironia appoggiata sui toni new wave, ricorda un po’ i divertissement di Claudio Melchior. Per l’ultimo inquietante pezzo, “Bolle di sapone”, giunge il turno del terzo ospite d’onore, Diego Galeri, batterista dei Timoria. Le bolle di sapone si riferiscono alla saponificatrice di Correggio, la serial killer Leonarda Cianciulli: “Trasformo i tuoi ricordi in incubi notturni, di quelli che al mattino non sai nemmeno tu”. Figure femminili tenebrose ed eroine, insieme in questo LP, raccontate su sonorità fredde elettroniche, che corrispondono ad un’assenza di giudizio morale, come quella di un cine-occhio che tutto riprende e tutto riporta così com’è. Poi sta alle ascoltatrici scegliere. “LEIcontroLEI”, il pezzo centrale, si riferisce alla lotta fra Lilith ed Eva, la donna che rappresenta il sacro femminino e la donna combattente, e la donna sottomessa, destinata solo a partorire con dolore e servire l’uomo. Chi la spunterà? (Gilberto Ongaro)