VALENTINA RIZZI "Ferro e magnete"
(2019 )
C’è chi arriva al debutto discografico presuntuosamente, promettendo di fare sfracelli a destra e a manca e (spesso) si brucia da solo. E chi, invece, come la ventiseienne cantautrice Valentina Rizzi, ci arriva in punta di piedi, con garbo, eleganza ed un corposo background. “Ferro e magnete” è il primo e.p. di cinque pezzi dell'artista, che segue il debut-single “Sweetest downfall” dell’anno scorso. Schiude l’opera con tratti elettronici, a cominciare da “Giorno perfetto”, in cui l’e-drum scandisce battiti tranquilli e mette in evidenza la preparazione canora di Valentina, modulando con padronanza. I ritmi si alzano con “Intimità”, e si viene subito coinvolti nella verve che suscita il relativo video-single, con immagini dinamiche di fermenti giovanili, e poco interessa la somiglianza vocale con Annalisa: ci basta la modernità degli arrangiamenti che la Rizzi ha forgiato con l’ausilio geniale di Stefano Giuncato, Alessio Buongiorno ed Antonio Magrini. E neanche importa se le tematiche trattate, come l’amore globale ed i rapporti umani, non siano cosi infrequenti: qui conta la schiettezza espressiva che ne deriva. Alla terza tappa, la titletrack vive d’intensità emotiva, deducibile dalle spinte d’ugola che sfociano nel racconto comune a tutti di provare a scindere “Ferro e magnete”: ossia, forza e attrazione, mantenendo il controllo delle proprie scelte istintive. Invece, “Alice” sposta l’asse sulla tenerezza, verso chiunque si senta inadeguata, con l’invito a non seguire l’esempio di altri ma dia ascolto alle proprie voci interiori. Al traguardo c’è “Forse tornerò”, sfoggiando quella placida consapevolezza che emerge da spunti ponderativi di mettersi (comunque) in discussione col beneficio del dubbio di un ricorrente “forse”. Metti l’esperienza maturata come corista di Mondo Marcio, metti che sin da piccola Valentina era già convinta di voler cantare da grande: fatto sta che i cinque pezzi di “Ferro e Magnete” sono la summa di un trekking artistico tra studi di canto, pianoforte, danza, dizione, in cui l’orecchio non farà fatica ad accorgersene. Lei non ha pretese di trasmettere messaggi particolari ma, semplicemente, donare una piccola sensazione a chiunque si possa riconoscere in una strofa da condividere. Oltre che brava, umile. Applausi! (Max CasalI)