FRANCO BATTIATO "Torneremo ancora"
(2019 )
E' chiaro che, se all'uscita di un disco, la gente è più interessata alle cartelle cliniche dell'autore che non al disco in sé, qualcosa di strano c'è. D'altronde "Torneremo ancora" pare arrivare con il curioso compito di essere disco postumo di un artista ancora vivo, e quindi tutto gira attorno ad altre cose. Perchè - attenzione, la recensione viene scritta il giorno dell'uscita dell'album, quindi per forza di cose tra un po' di tempo risulterà vetusta - la cronaca stessa nel presentare il lavoro è più interessata alla disfida tra la famiglia del Maestro a ridimensionare e contestualizzarne le problematiche di salute, e altri a far presente che la situazione non è per niente buona. E' ovvio che i vicini di Battiato vogliano riservatezza e privacy, è ovvio anche che far uscire un disco non sia il modo migliore per restare nell'ombra. E quindi, ecco il morboso (magari anche comprensibile, perchè spesso è solo affetto verso un artista amatissimo) stare attenti a quando è stato cronologicamente registrato l'inedito, eventuali problemi di voce e via discorrendo. D'altra parte, la discografia del Nostro negli ultimi anni è stata risicatissima, fatta solo di raccolte, live, e ben poco di inedito, compreso anche questa singola canzone, la titletrack, che si mette nel solco degli ultimi inediti di Battiato. Nulla di nuovo: bello, emozionante, ma ripetitivo. E anche l'idea del live sinfonico nulla aggiunge e nulla toglie: tracklist di pregio, brividi in musica e testi, ma non necessari nel già lungo elenco di riproduzioni di concerti. E pur ammettendo che il "live", in una discografia, oggi abbia un peso meno pesante di quanto non lo fosse decenni fa, l'impressione del prodotto uscito più per celebrare che non per aggiungere resta. Alla fine, Battiato a 74 anni potrebbe tranquillamente apparire in video, dire che è stufo di concerti, di dischi, di sperimentazioni (quelle che sono mancate nell'ultima decade), e che dopo 50 anni di carriera ha tutto il diritto di andare in pensione, cibare le oche, andare ad osservare cantieri e magari scrivere piccoli haiku su betoniere e umarells. Senza dover per forza esser Mick Jagger e senza dover per forza rendere conto delle sue patologie. I dubbi su "Torneremo ancora" rimangono: album che ha un senso nel percorso musicale di Battiato? Speculazione? Specie di tributo antemortem? Lasciamo ai posteri l'ardua sentenza. Quel che conta è che la musica resterà per sempre, a prescindere. (Enrico Faggiano)