recensioni dischi
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LUCA MARINO  "Vivere non è di moda"
   (2019 )

Il nuovo album di Luca Marino, “Vivere non è di moda”, prende tutte le caratteristiche dell’indie pop più consolidato, accostandole in nove nuove canzoni. Ci sono i piccoli arpeggi elettrici malinconici di “Per venire al mondo”, la chitarra funky nel ritornello catchy e dance di “Non va più via”, che presenta la strofa, invece, con un levare acustico. “Una buona idea” alterna il beatbox ad un pop col tipico suono revival anni ’80, mentre le parole scrutano il mondo senza scrupoli: “Sorridere non è difficile, ma resto cinico nei sentimenti”. Il volume si abbassa con la prima ballata dell’LP, “Io non sapevo ballare”, per chitarra acustica, pianoforte e violoncello, che accompagnano ricordi di Varese. Con “Enigma del non senso” si torna a ballare, omaggiando il sound dei Subsonica e concedendosi l’autotune sulla voce, per cantare di un litigio: “Decodifica questo, questo banale insulto, tieniti stretta le tue ragioni”. “Passa la canzone” è una digressione nel punk rock più melodico, per un testo infantile e dispettoso: “Gnegnegne, passa la canzone, passala ti prego sulla radio, dj!”. La parte parlata simil-rap nella seconda strofa suona un po’ forzata come ironia, ma resta una ricetta conosciuta e ancora utilizzata. Poi “Margarita”, il pezzo radiofonico, unisce gli stilemi del surf, dello ska e della mariachi, per un classico pezzo estivo e comico. La melodia domina “Tutta quanta l’anima”, con un sound internazionale nell’arrangiamento. Infine “Settimo cielo” è la seconda ballata dell’LP, che chiude il sipario con serenità. Tanti piccoli elementi differenti di genere, confluiscono in un pop senza pretese ma vincente, per testi spensierati, che garantiscono a Luca Marino una facile ascoltabilità. (Gilberto Ongaro)