recensioni dischi
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THE CRAY TWINS  "In the company of architects"
   (2019 )

I Cray Twins sono Gordon Kennedy e Paul Baran, coppia di musicisti e compositori che si è posta a capo di un collettivo di artisti e che ha diretto la realizzazione del nuovo “In the Company of Architects”, album (appena uscito per Fang Bomb Records) che segue di tre anni “The Pier”. Il disco si divide in tre capitoli molto diversi tra loro: in apertura c’è la titletrack, che si esaurisce dopo ben trentotto minuti, a fronte di una durata complessiva di poco inferiore all’ora, poi arrivano “The Absence of Architects” e “Anarchitects”, rispettivamente di cinque e dodici minuti. Il suono è stratificato e riflette il desiderio di inglobare, nel contesto di una performance collettiva, anche tutte le interferenze e i suoni naturali o semplicemente accidentali riconoscibili in fase di registrazione. “In the Company of Architects”, nel suo primo quarto di durata, è un pezzo scheletrico, con voci che compaiono casualmente sullo sfondo, poi un bordone anticipa i nuovi acuti di Lavinia Blackwell, mentre nel finale la tensione cresce grazie all’improvviso ingresso dell’organo. “The Absence of Architects”, invece, si caratterizza per un incedere avvolgente e dilatato, a corroborare lo spoken di Jessica Evelyn, poi la chiosa è affidata a un pezzo di nuovo minimale nel senso più puro del termine, fatto di stratificazioni leggere, tensioni e distensioni, fra silenzi e spoken, con un’alternanza anche piuttosto regolare. “In the Company of Architects” manifesta il gusto di Baran e Kennedy per la sperimentazione e il minimalismo: nonostante un primo brano forse fin troppo esteso, gli altri due si dimostrano solidi e il risultato resta comunque positivo. (Piergiuseppe Lippolis)