POS.:2 "Sounds like real life"
(2019 )
La scena elettronica tedesca è sempre attiva, e i POS.:2 proseguono nel filone con un nuovo lavoro chiamato “Sounds like real life”. Come il synth pop manifestato esplicitamente dai !distain nella loro “SynthPopBoy”, anche il duo produce, per quest’album, una traccia manifesto: “Electropop”. Con tutti gli elementi ricorrenti: titolo ripetuto nel ritornello, vocoder diffuso, ritmo dritto e incalzante. Le nuove tredici canzoni alternano ancora lingua germanica ad inglese. Gli archi synth sparsi per diverse tracce, riportano quella tipica situazione teutonica, a partire da “I’m leaving” fino a “Ich bin bereit”; così come i saltellanti synth bass di “Vielleicht” e “My sweet girl”, sono inviti a ballare, e il loro suono si fa bollente in “Alleine”, accanto ad arpeggiatori spediti. La solitudine delle parole di questo pezzo sottolinea quel che c’è sempre, in questa scena, quello sfondo moderno oscuro, ma in “Enjoy your life” la melodia cantata e i suoni si dirigono verso una sgargiante happy dance. “Gib mir noch Zeit” (“dammi ancora tempo”) esprime ancora ansia, sopra i battiti, e “Illusions of love”, con la voce distorta, è un altro tuffo in suoni continentali e freddi, e “Kein Weg”, dopo la richiesta di più tempo per decidere, arriva all’amarezza di dire “kein Weg zurück”, nessuna via di ritorno. Il tutto però sempre su battiti spediti, con tanto di crescendo di sirena, nel ponte. Altra parentesi giocosa è “Wake up!”, con suoni 8bit di ispirazione chiptunes, e la voce automatica che ripete “Please insert the coin”. Ma a intuito, il testo deve trattarsi di un paragone della vita reale rispetto ai videogiochi programmati e pilotati, a giudicare dalle poche parole che emergono dal mix: “Open your eyes (…) there is no morality”. Le sonorità mitteleuropee proseguono in “Lost”, e fino alla fine, con “Traume”. Nessuna sorpresa, ma una conferma canonica, per chi ama l’elettronica tedesca cantata. (Gilberto Ongaro)