recensioni dischi
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CAJGO  "Patagonìa"
   (2019 )

Cajgo sono un duo originario di Padova, formato nel 2018 da Matteo Concolato (chitarra, voce, testi) e Marco Cristofori (tastiere e synth), al debutto per Seahorse Recordings con le sei solide tracce di “Patagonìa”.

In equilibrio – affatto precario - sul filo di liriche dirette, sputate dritte in faccia con disillusa e stoica compostezza, ogni episodio realizza un ideale connubio tra sonorità piene ed arrangiamenti intriganti, un curioso amalgama tra accennata durezza e velata melanconia di fondo.

Imperniato su una sferzante ironia e su stralci di esplicita amarezza, “Patagonìa” si sposta stilisticamente in più direzioni senza smarrire ispirazione nè credibilità, restando anzi fedele al suo leit-motiv di ben calibrata afflizione. Sagace e ficcante, lo humour caustico di “Da grande” apre tra esplosioni di elettricità e disturbi noisy dispensando asciutto realismo sul tema del lavoro perduto e mai ritrovato; dispettosa e incattivita procede “Il mondo a modo mio”, incalzante su un’aria furbetta à la Management Del Dolore Post-Operatorio, preludio alla ballata dolente di “Io” ed al singalong ciclico e bislacco della moroderiana “Un altro attimo”. Nei due brani di coda lo scenario muta nuovamente: se “L’assente” riecheggia a tratti il Caparezza più aspro, la conclusiva “Alienazione” incorpora in un linguaggio hip hop à la Frankie hi-nrg tutta la profondità del suo messaggio in bottiglia, amplificato dal bel dialogo fra chitarra e tastiera.

Ottimo esordio, accattivante e sfrontato. Pur senza inseguire novelty eclatanti, fa benissimo ciò che si prefigge: ha sia le idee che la voglia di esprimerle, e non è poco.

Invitante, tagliente: il resto mettetelo voi. (Manuel Maverna)