recensioni dischi
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JENNIFER LOPEZ  "On the 6"
   (1999 )

Fine anni '90. Per motivi imperscrutabili, o forse solo perché il mercato USA-ispanico si stava allargando, molti discografici andarono a cercare nei meandri dell'America Latina chiunque avesse sex-appeal e voce da poter affrontare prove discografiche, poliedricità, poster e una produzione di alta fecondità. Arrivati al boom i maschietti Enrique Iglesias (quello di cui il babbo disse "è mio figlio, ma la voce l'ha presa da sua madre") e Ricky Martin (che duemila anni prima era apparso anche a Sanremo con un gruppo di ragazzuoli chiamato Menudo), si cercarono le femminucce. Una delle prime fu lei, la donna del panettone. Sì, perché va bene la musica pop, va bene la produzione multimilionaria, va bene tutte le dichiarazioni riguardanti "ah, quanto ho sofferto per farcela, quanto ho lavorato, blabla" (almeno Madonna se la cavava con un sintetico "volevo farcela, ho lavorato, ci sono riuscita"). Va bene anche chiamare l'album di esordio "On the 6", come il numero di autobus che la portava in giro da piccina, ma quello che si sarebbe potuto vendere, al di là del cd, erano i suoi cartonati nei negozi di dischi. E, più che la voce, l'attenzione andava verso il panettone che nascondeva dietro minigonne nemmeno tanto coprenti. A volerlo ascoltare, "On the 6" è uno di quei prodotti "spanglish" che cerca di mixare lenti da telenovela e brani ritmati fatti apposta per video ove sculettare con gioia. Disco lungo, troppo, ha una particolarità: un duetto tra lei e uno dei suoi tanti fidanzati, Marc Anthony. "No me ames", si chiama la sciagurata traccia. All'orecchio italico bastava una nota per riconoscere la torturante "Non amarmi", di cui il pubblico fu vittima nel 1992, cecchinati dal duo Baldi-Alotta. Ma se lì si parlava di un "non amarmi solo perché sono cieco e ti faccio pena", qui si trattava di "non amarmi solo perché quando vedi il mio culetto ti allupi"? Il grande boh. (Enrico Faggiano)