recensioni dischi
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COCK ROBIN  "Cock Robin"
   (1985 )

Carina, lo era. Ma ancora più carino era l’accoppiamento tra il nome del gruppo e quello della cantante. Perché, in una band dove si parlava di “cock”, con tutte le traduzioni che può avere, esserci la presenza di una Anna La Cazio, ecco, poteva far sogghignare i paesi di lingua latina e, soprattutto, italica. Fare una traslazione, come se in Italia lei avesse fatto parte di una band chiamata “Uccelloni”… Erano due, vai poi te a sapere se si accoppiavano anche nella vita in stile Jalisse o meno, con altri sessionmen; si alternavano al microfono anche se, ad onor del vero, nei video era molto meglio quando inquadravano lei che non lui, tal Peter Kingsbery che nemmeno un adone era, con riga in mezzo, capelli a caschetto e look da seminarista. Una specie di grande famiglia, come magari lo potevano essere i Fleetwood Mac, ma di certo con meno talento. Eppure l’album piacque, raffinato e pulitino, con vari singoli a trainarne le fortune (“When your heart is weak”, “The promise you made” e “Thought you were on my side”) e videoclip sempre molto polverosi ma che ben ruotavano attorno alle lunghe gonne dell’Annetta nostra. Easy listening radiofonico senza particolari velleità, magari meno adolescenziale di altre produzioni. Adult Oriented Pop, si potrebbe dire. (Enrico Faggiano)