recensioni dischi
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CNJR  "Wstlnd"
   (2019 )

“Wstlnd” è l’album di debutto sulla lunga distanza per CNJR, producer di stanza a Guanajuato (Messico), che si propone di esplorare e raccontare un’esperienza di vita informata dal suprematismo bianco, il tardo-capitalismo e il patriarcato. Nell’album confluiscono influenze fra le più disparate: accanto a synth retrò e a dilatazioni vagamente post rock, si stagliano inserti degni dei film di fantascienza, ma anche elementi darkwave e downtempo più sporadiche tracce di witch house e hip hop strumentale. Risulta difficile, per tale ragione, racchiudere “Wstlnd” entro i confini di un solo genere, dato che sin dall’inizio è chiaro il livello di complessità dell’album. Dopo l’introduttiva e atmosferica “INT”, i primi acuti arrivano con l’incedere percussivo intenso di “PPS”, con le trame rarefatte di “GRN”, che sintetizza diversi generi in circa sei minuti, e con “MSS”, dotata di elucubrazioni ipnotiche e pieghe dark. Ma anche nel finale “Wstlnd” regala due momenti particolarmente ispirati come “SNC”, scarna e scurissima per oltre metà, e la conclusiva “PNK”, che invece suona un po’ più ariosa e avvolge con i suoi fitti synth, sempre centrali nell’economia del discorso. “Wstlnd” è il risultato di ricerca musicale e ispirazione, un lavoro originale, ben prodotto, che potrà uscire dalla nicchia nonostante le sue velleità sperimentali. (Piergiuseppe Lippolis)