recensioni dischi
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DANIELA SAVOLDI  "Ragnatele"
   (2019 )

Autoproduzione di gran classe e raffinata eleganza, “Ragnatele” segna il ritorno su disco di Daniela Savoldi, talentuosa violoncellista italo-brasiliana che esordì tre anni orsono con il brillante debutto di “Trasformazioni”.

Le sei tracce di “Ragnatele” non si discostano dal suo terreno di elezione, un neoclassicismo sofferto ed intenso reso di volta in volta toccante e struggente dall’uso simultaneo del violoncello e della loop station, ammantato a tratti di un’aura spettrale e sospesa, come nei sette minuti e mezzo di una “Dada” esitante ed inquieta o nella chiusura eterea di “Modulatori”.

In un linguaggio evocativo e solenne, Daniela rifinisce queste sei preziose miniature, altrettante tessiture di soave bellezza. Si tratti di episodi che disegnano scenari (“Storia di un attentato”, suggestiva trama sulla tragica vicenda della scorta di Paolo Borsellino) o che mirano alla costruzione di un climax emozionale (la straziante ed epica “Space”), i toni oscuri del violoncello magnificamente si prestano a definire questa musica dolente, che sa rinunciare alla sua naturale vocazione elitaria in nome di aperture fieramente popolari. (Manuel Maverna)