recensioni dischi
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FRANCESCO BACCINI  "Il pianoforte non č il mio forte"
   (1990 )

Adatto alle collaborazioni di qualsiasi tipo (e in molti casi sarebbero state anche di gran classe, vedi Fabrizio De Andrč), Baccini trovň il boom al Festivalbar accoppiandosi ai Ladri di Biciclette, in una "Sotto questo sole" che divenne uno degli inni di quella estate. Ormai pronto per il grande salto, e forse portato da Paolo Belli a conoscere bellezze del luogo, "Le donne di Modena" fu altro ottimo prodotto radiofonico, con la sua voce a far da compagnia ad un pianoforte che sembrava fatto apposta per prenderlo in giro. Cantava delle sue sfighe, di come alla fine tutte lo lasciassero in braghe di tela ("le donne che ho avuto sono un'illusione"), ma con una autoironia che era quasi raggio di luce, tra i Masini e i Vallesi di quegli anni. Ci fu anche una "Il mio nome č Ivo", forse la prima canzone dedicata ai preservativi, in un periodo in cui l'AIDS cominciava davvero ad essere un dramma. Insomma: tanti argomenti, raccontati sempre con ironia a volte amara, ma in modo piacevole. L'album ebbe discreto successo, portandolo fino alla successiva estate con "Qua qua quando", di cui venne fatta anche una simpatica versione reggae: imitava gli anni '50, anche nel video, e tutto sembrava andargli bene. (Enrico Faggiano)