recensioni dischi
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EUF  "NBPR (Non Basta Più Rumore)"
   (2019 )

Tornano gli EUF, dopo tre EP, di cui l’ultimo intitolato ''CVPR'' (''Ci Vuole Più Rumore''). Ora giungono al primo album, che esce per I Dischi del Minollo, ed è la risposta all’uscita precedente: “NBPR”, ovvero ''Non Basta Più Rumore''. Il loro post-rock strumentale si veste degli stilemi del genere: tempi moderati o lenti, a parte qualche digressione, atmosfere distorte e dilatate, ed una malinconia latente di fondo. Ma qualche aspetto si discosta dal già sentito, che vedremo in seguito. Cinque sono i brani contenuti in “NBPR”, della durata media di 7 minuti ciascuno, ed emblematico è quello centrale: “Burn you! Slow idiot, again”, con questa linea melodica di chitarra senza fine. Ed è così anche “I’m not W W”, col suo tempo cadenzato e trascinato, che però a 4 minuti e mezzo concede qualche sprizzata energica in più. “I know you want this” è un 6/8 caratterizzato da un elemento al contempo inquietante ed affascinante: un loop che sembra quasi una voce deformata, e non ci lascia in pace per tutto il tempo. In “No escape for surrenders”, le chitarre morbide e la batteria scattante sono accompagnate da dialoghi tratti da nientemeno che “Rashomon”, un film di Akira Kurosawa! Ma “A new born” è il brano più straniante ed efficace: iniziando con delle note contraddistinte dal suono liquido, il poderoso crescendo è affiancato da una voce femminile che parla, come quelle degli annunci agli altoparlanti. “NBPR” (''Non Basta Più Rumore'') testimonia la ricerca di qualcosa oltre il noise ed il post rock, e si consiglia di proseguire in questa direzione, per rinnovare la proposta già conosciuta e comunque apprezzabile, aggiungendo elementi idiosincratici o appartenenti ad ambiti musicali diversi ma affini. (Gilberto Ongaro)