EXOTERM "Exits into a corridor"
(2019 )
Registrato in soli due giorni nel gennaio 2018, Exits into a Corridor è il lavoro di un supergruppo norvegese e statunitense che esegue le composizioni del bassista Rune Nergaard, brani misteriosi, ambiziosi e pieni di giravolte imprevedibili, che li pongono all’interno di più generi, dall’elettronica all’avanguardia, dal jazz allo space rock. A collaborare con lui ci sono Kristoffer Berre Alberts, membro dei Cortex, Jim Black e Nels Cline, chitarrista dei Wilco dal 2004.
Exits into a Corridor risulta difficile da etichettare. I suoi sei brani attraversano tanti generi, umori e sensazioni. Ci sono momenti di tensioni e momenti dove quest’ultima si scioglie e si risolve, momenti di frenesia e momenti di tranquillità, passaggi estremamente cupi e duri e passaggi dolci, quasi ambient. L’album si apre con la potente “First Light”, che emana speranza ma sottintende la possibilità che qualche ostacolo possa presentarsi ai nostri occhi da un momento all’altro. Un’atmosfera ansiosa si innesta in questo sfondo di elementi quasi industrial. Non c’è, però, soltanto questo: il free jazz è esplorato in molte parti del disco, dalla frenetica e quasi selvaggia “Forest Mist – Night” alla leggiadra “Moves Away from the Door”, che è invece più dolce, quasi Temple Bar, chill-out che rasenta l’America dei ‘50s.
Episodi più acidi come “…Back Towards the Car – Night” risultano moniti spaventosi, vicini al rock progressivo, che paiono voler esplorare universi lontani. Corre come un treno anche “Two More Times”, che su un impianto jazz innesta sfoci di avanguardia e colpisce nel segno dall’inizio alla fine. Dei musicisti possiamo dire ben poco: talentuosi e ispirati, conducono al meglio ogni singolo pezzo, rendendoli tutti qualitativamente altissimi. Ambizioso è tutto l’album, e a spiccare per originalità tra i sei brani è l’ultimo, “Manufacturing a Smile (Exits into a Corridor)”, dove il supergruppo si diverte e si esalta, creando una climax spaventosa che riesce a durare otto minuti senza annoiare mai.
Gli Exoterm, insomma, non deludono le aspettative. Guidata da un compositore di caratura notevolissima, eccezionale, accerchiato a sua volta da tre musicisti pazzeschi, la band si muove con disinvoltura nel jazz, nel rock e nell’avanguardia, senza mai cadere nel banale o nel già sentito.
(Samuele Conficoni)