recensioni dischi
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SICKO  "Sicko"
   (2019 )

Album di debutto per il combo dei Sicko, che propone un genere aggressivo e dalle linee ruvide catalogabile tra le file di uno Stoner Grunge semplice ma diretto e dall'impatto sonoro devastante. Un avvio al cardiopalmo con la traccia "Rather Be", getta subito le fondamenta per quello che sarà un percorso grintoso ed energico, e ne è ulteriore testimonianza "Happy hour love", dove le chitarre intrecciano una linea di batteria che rende il sound grezzo, e secco. I Sicko riescono a conferire dinamismo grazie anche all'innesto di riff più melodici che rendono l'ascolto piacevole e per niente scontato, visti i cambi di tempo che, nonostante mostrino chiaramente l'impronta-Seattle anni '90, riescono a conferire a questo debutto un buon tasso di originalità. Il ritmo sale di intensità, man mano che ci addentriamo nella parte centrale, fino a raggiungere atmosfere dannatamente cattive in "Let Me In" e "Lazy", per citarne alcune. Alberto, Martina, Giovanni e Jessica, questi i "responsabili" di un debutto con i fiocchi, non si risparmiamo e ci regalano un finale con spunti degni di nota, a partire dalla versione pulita della voce sulla traccia "I'm on my period with all the world", un raggio di sole che attraversa il cielo coperto da nubi, fino alla traccia di chiusura "Carry It Way", ennesima dimostrazione che c'è sempre energia da spendere, passando da una traccia ibrida dove possiamo ascoltare la parte più cruda dello stoner ben sostenuta da una componente più "morbida" che genera, in ultima istanza, un paesaggio musicale legato ad atmosfere cupe e ipnotiche di matrice alt rock e trip hop, come in "Lost In A Daze". ll lavoro si presenta solido e compatto e con una ampia gamma di colori, merito anche della produzione del Grammy Award winner Ricky Damian. Un disco che sa da dove viene ma che guarda indubbiamente avanti. Ottimo avvio per la band dei Sicko che, visti i presupposti, non farà fatica a ritagliarsi un posto d'onore nella scena underground italiana. (Fake!)