recensioni dischi
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MAKE LIKE A TREE   "Mothernight"
   (2019 )

Make Like A Tree è il progetto solista di Sergey Onischenko, viaggiatore cosmopolita più che semplicemente ucraino, con la passione per la musica e con una carriera discografica ben avviata, giunta al suo terzo capitolo meno di un mese fa. Il nuovo album di Onischenko si intitola “Mothernight”, dall’omonimo romanzo di Kurt Vonnegut, che parla di “un cittadino del nulla”. L'album fa riferimento a una società composta da persone che riescono a rimuovere le proprie maschere e a svelarsi realmente soltanto di notte e, come già accaduto in passato, ha visto la collaborazione di tantissimi ospiti ed etichette discografiche, con i brani composti in tre continenti diversi. In quella che a tutti gli effetti è un’opera collettiva, i riferimenti principali sono ai Sigur Ròs e a Bon Iver, oltre a una lunga e florida tradizione ambient folk in tempi recenti tornata vivissima. Tutto il disco è estremamente atmosferico, rarefatto, immerso in un’ambientazione onirica, alimentata anche dalla stratificazione delle voci. È così da “Under water”, arricchita tra l’altro da qualche sottile venatura jazzy, a “Hope”, in cui compare anche un po’ di elettronica. Nel complesso, sono poche variazioni sul tema, ma lo stesso fascino e la stessa grazia è rinvenibile in tutte le tracce. A svettare leggermente sono l’avvolgente “To the sea” e la deliziosa “I’m so happy here without you”, ma l’ascolto è gradevolissimo nella sua interezza e non c’è mai il desiderio di saltare un pezzo. Onischenko, aka Make Like A Tree, torna e convince ancora con un album affascinante a partire dalla sua gestazione. (Piergiuseppe Lippolis)