recensioni dischi
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PASHMAK  "Atlantic thoughts"
   (2019 )

Questa interessante band dal nome persiano arriva, in realtà, da Milano. Ma ha un sound elettronico davvero internazionale, con punte di anni '80 e suoni così freddi da sembrare scandinavi. Dopo moltissime esperienze e tour anche all’estero, con questi “pensieri atlantici” i Pashmak tentano il salto internazionale, trainati dalla soffusa “Harp”, lanciata come singolo già nel dicembre scorso e corredata da un video suggestivo. I brani sono quasi tutti in inglese e, davvero, hanno poco di italiano. Alcuni sono davvero ottimi, come l’iniziale “Solid roots”, dal ritmo trascinante e dal sound molto pop elettronico '80, altri meno riusciti, come la lenta “Fireflies”, ipnotica ma dalla melodia troppo ripetitiva. In generale la band dimostra competenza, preparazione, originalità e assoluta capacità di tenere il passo con la musica più di tendenza. La voce del cantante Adam è particolare ed unica, volutamente soffusa, in quasi tutti i brani, tranne in “Violet wax skin”, l'episodio più “rivoluzionario” del disco, dove tutto è accelerato (ritmo, suoni, melodia, voce suonano quasi impazziti), mentre la conclusiva e bella “Bronzo” è, al contrario, quasi acustica. In generale un disco interessante, che senz’altro ha bisogno di molti ascolti per essere apprezzato come merita, ma proprio per questo resta più impresso. (Francesco Arcudi)