NAILS AND CASTLES "Still chasing you"
(2019 )
Nell’ascoltare un disco, avete mai avuto la sensazione di librare la fantasia con la suggestione di personaggi che si delineano e, subito dopo, scompaiono perché la musica cambia connotati? Occhio! Perché “Still chasing you” potrebbe riservare lo scenario anzidetto. Per arrivare a questo progetto, la storia dei meneghini Marco Chiodi e Stefano Castelli parte dal 2014, dopo che il duo s’era fatto le ossa nello scenario indie. Gli otto pezzi inclusi sono allestiti col fermo proposito di caratterizzarli con ricercata individualità. All’entrata c’è “Welcome the void”, con quella tipica andatura à là Franz Ferdinand con rullate contenute ma incalzanti, mentre il singolo “Uncovered lies” si fregia di un paio di aspetti interessanti: in uno fuoriesce l’impronta wave-disco e nell’altro abbellimenti dosate ad arte. Nel video scorrono, in carrellata orizzontale, la band, una ragazza e scritte e colori smorzati di atmosfere intraviste nei filmati delle euro-hit anni ’80. Con “Admission” cominciano ad infittirsi gli inserti d’elettronica, con voci robotizzate e gemiti provenienti dal fondale. Gli arpeggi carezzevoli di violoncello ed i tocchi vellutati di chitarra della title-track perforano l’anima in dolente malinconia. Invece, la struttura di “NYC” è alquanto albionica e racchiude emulazioni stilistiche che ci riportano negli eighties, quando le nostre orecchie puntavano gente come Depeche Mode, Talkin’ Heads, Ultravox, Lightning Seeds. “Time to sun” è il fratellino capriccioso della lista , che vuol distinguersi con prepotenza frenetica ma, poi, va a finire che, con “tipacci” cosi, finisci col fartelo amico con la voglia di rifrequentarlo quanto prima col tasto “repeat”. A seguire, noterete che, con le sue accordature basse, “The exit” riesce a coniugare misture new-wave ed indie-rock con cognizione di causa, non disdegnando di personalizzare l’episodio con calibrata effettistica, talvolta disarmante. Per chiudere il discorso scorre “Shame” e non t’aspetti che spunti il punto interrogativo sopra la testa: ukulele e contrabbasso, tanto per spiazzare ancora? Certo! E davvero niente male tagliare il traguardo dell’album in pregiata amenità con venature caraibiche: altro che “vergogna”, piuttosto orgoglio di non impantanarsi mai nelle paludi della banalità.
“Still chasing you” è un’opera che va oltre i colori della musica: qui ci sono in ballo anche aspetti figurativi affascinanti che mirano a donare cromature e figure in antitesi, a cominciare dall’art-cover, per poi trasfigurarle nella tracklist. Un duo che non si limita, quindi, ad una mera offerta di canzoni suggestivamente retrò, ma anelano che la loro interpretazione artistica, a tutto tondo, arrivi ai fruitori dell’album, in modo tale da trasmettere un’empatica esperienza visiva ed immaginaria, sotto forma di duplice arte. Davvero conveniente l’offerta dei Nails and Castles: prendi due e paghi uno. (Max Casali)